La Via Antiga
Azienda Agricola Multifunzionale
Agricoltura Biologica e Permacultura
La Via della Natura
Cronistoria degli interventi agroambientali
Stagno e Duna
Censimento a Marzo 2020 – Sulla Duna, solo considerando le specie legnose, erano presenti più di 125 piante tra alberi, arbusti, liane rampicanti ed erbe legnose.
Le piante appartengono a 33 specie botaniche. Esse sono raggruppabili in famiglie: 2 famiglie di Gimospermae (Cupressaceae, Pinaceae) e a 16 famiglie di Angiospermae (Adoxaceae, Araliaceae, Betulaceae, Caprifoliaceae, Cornaceae, Ebenaceae, Ericaceae, Fagaceae, Juglandaceae, Lamiaceae, Lauraceae, Oleaceae, Rosaceae, Salicaceae, Sapindaceae, Ulmaceae) su 428 famiglie riconosciute.
A loro volta, le famiglie sono raggruppabili in ordini: 1 ordine di Gimnospermae (Pinales) e 10 ordini di Angiospermae (Apiales, Cornales, Dipsacales, Ericales, Fagales, Lamiales, Laurales, Malpighiales, Rosales, Sapindales) su 64 ordini riconosciuti.
Gli ordini possono essere riuniti in cladi: 1 clade di Gimnospermae (Pinopsida), e 3 cladi di Angiospermae (Magnoliids, Rosids e Asterids).
Censimento a Marzo 2020 – Intorno alle sponde dello Stagno, considerando le specie legnose e le specie erbacee, queste ultime limitatamente a quelle tipiche di ambienti palustri, erano presenti più di 30 specie, raggruppabili in 20 famiglie, 13 ordini e 6 cladi. In particolare, le piante palustri identificate erano le seguenti: Carex spp, Phragmites australis, Typha angustifolia.
Macchie Boscate e Prati
1996 – Iniziai i miei interventi verdi con la piantumazione di due macchie boscate:
- nella presa # 2 nord la Macchia Boscata Selvatica di 3.850 mq e
- nella presa # 3 nord la Macchia Boscata dei Daini di 1.800 mq.
1999 – Quest’anno realizzai un prato polifita di 5.000 mq sulla presa numero quattro.
2005 – Quest’anno realizzai gli ultimi elementi arborei.
Nella presa num 2, la Macchia Boscata dei Bufali da 2.500 mq, impiegando le seguenti specie arboree (in numero di 85 piante per specie): Alnus glutinosa, Quercus robur, Salix alba, Ulmus minor; e le seguenti specie arbustive (in numero di 83 piante per specie): Cornus mas, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Ligustrum vulgare, Viburnum opulus; , e un prato polifita di 2.500 mq, in seguito parzialmente trasformato in asparagiaia, orto di piante annuali e filari di piante da frutto.
Nella presa num 4, la Macchia Boscata degli Olmi da 2.500 mq, impiegando ancora una volta le seguenti specie arboree (in numero di 85 piante per specie): Alnus glutinosa, Quercus robur, Salix alba, Ulmus minor; e le seguenti specie arbustive (in numero di 83 piante per specie): Cornus mas, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Frangula alnus, Ligustrum vulgare, Viburnum opulus; e mantenni a Erbaio una superficie di 2.500 mq, riducendo a metà il prato del 1999.
Siepi
1995 – Nell’area del parcheggio, piantai le prime siepi di Carpini Biamchi e Albizie:
Carpinus betulus (230 piante) e Albizia julibrissin (47 piante).
Siepi di Carpini Bianchi del parcheggio: tre lungo il lato sud in senso est/ovest e 3 in senso nord/sud.
Le prime misurano 6 m, 12 m, 6 m, e sono separate da due passaggi di 8 m ciascuno.
Le seconde misurano 30 m, 25 m, 30 m, e corrono rispettivamente lungo il bordo est del parcheggio, lungo il centro del parcheggio, a mo’ di divisorio, e lungo il bordo ovest del parcheggio.
Tali siepi in totale misurano 109 metri lineari.
Ai lati dei due passaggi sono presenti 4 piante rampicanti di Trachelospermum jasminoides (falso gelsomino) [Apocynaceae], una ad ogni lato dei due passaggi.
Le albizie sono posizionate agli angoli e sulle file distano 5 m l’una dall’altra. I carpini sono posizionati tra le albizie e distano 1 m l’uno dall’altro e dalle albizie.
Se il parcheggio fosse suddiviso in piazzole di sosta da 2.50 m x 5.00 m, esso potrebbe contenere 12 auto lungo la siepe est, 10 auto lungo la siepe divisoria centrale lato est, 10 auto lungo la siepe divisoria centrale lato ovest, 12 auto lungo la siepe ovest, per un totale di 44 auto.
Siepi di Carpini Bianchi dell’agricampeggio, oggi non più operativo.
L’agricampeggio è costituito da 8 piazzole ciascuna di 80 mq, 8 m in senso nord/sud x 10 m in senso est/ovest, alberate ([4 x 8 m + (3 x 10 m + 2 x 8 m + 2 m + 5 m + 2 m)] x 2 = 174 m) con le stesse specie e le stesse distanze impiegate per il parcheggio: Albizia julibrissin e Carpinus betulus.
Le 8 piazzole sono situate 4 sul lato est e 4 sul lato ovest. Ogni 2 piazzole c’è una colonnina in mattoni faccia a vista coperta da una lastra in pietra d’Istria, con un quadro elettrico e un rubinetto dell’acqua potabile.
Le due serie di 4 piazzole sono divise da una stradina di sassi che gira intorno ad una aiuola centrale a forma di ellisse, ottenuta tracciando due circonferenze tangenti, con i centri allineati lungo la direzione nord/sud. La circonferenza di raggio maggiore (8 m) è a nord, quella di raggio minore (7 m) è a sud. L’aiuola centrale è lunga 30 m in direzione nord/sud.
Oggi l’aiuola centrale è ricoperta di alberi (cedro, noci, amoli, padi, olmi, ciliegi, ligustri) e arbusti (giuggioli (Ziziphus jujuba), ligustrelli, lantane) e, come cover plant strisciante, è presente la pervinca maggiore (Vinca major) [Apocynaceae].
Infine, c’è una siepe divisa in tre tratti che accompagna la stradina di sassi che gira intorno all’aiuola centrale. I tratti della siepe sono lunghi rispettivamente: 8 m, 16 m, 8 m (in totale 32 m). Essa è situata a nord della stradina.
Inoltre, esistono un impianto di illuminazione (nel parcheggio 6 luci su pali alti e nell’agricampeggio 4 luci su pali bassi) e un impianto di drenaggio tramite pozzetti con coperchi in cemento a grata collegati da tubi in pvc interrati.
Entrambi i lati di tutte le siepi [parcheggio: 109 x 2 = 218 m + agricampeggio: (174 + 32) x 2 = 412, per un totale di 218 m + 412 m = 630 m] e i bordi dell’aiuola centrale (77 m) sono circondati da grossi ciottoli di fiume. (630 m + 77 m = 707 m).
1996 – Proseguii i miei interventi verdi con la piantumazione della siepe monofilare di Farnie e Noci lunga 305 metri nella presa numero tre.
1997 – Continuai con la realizzazione di due siepi:
la Siepe dei Ciliegi di 55 m, in proseguimento a quella da 305 m del 1996 con cui oggi forma una siepe lunga 360 m;
la Siepe dei Bagolari di 110 m, in continuazione con il primo filare di noci del noceto con cui oggi forma una siepe lunga 355 m.
1999 – Questo fu un anno di forte impegno per la rilevanza degli interventi effettuati.
Nella presa num 4, creai la Sepe Tetrafilare di Noci e Noccioli (Juglans regia, 200 piante, Corylus avellana, 200 piante) alternati, con sesto d’impianto 1.40 m x 6.00 m, e un prato polifita di 5.000 mq.
Nella presa num 5, creai la Siepe Tetrafilare di Farnie e Lantane (Quercus robur, 200 piante, Viburnum lantana, 200 piante) alternati, con sesto d’impianto 1.40 m x 6.00 m.
2001 – Trasformai il primo filare del noceto nella Siepe di Noci, lunga 245 m, con 50 piante di Juglans regia del 1990 (di cui ne sono rimaste vive 38 e 12 sono morte), inframmezzzate prevalentemente da piante di Corylus avellana (nocciolo, 109 pp), Carpinus betulus (carpino bianco, 46 pp), Acer campestre (acero campestre, 22 pp), e alcuni esemplari di Prunus avium (6 pp), Quercus robur (4 pp), Cornus mas (2 pp), Viburnum lantana (2 pp).
2004 – Piantai la Siepe dei Pioppi lungo il ciglio est del fosso num 1 con 90 piante di Populus alba, di cui al 2020 ne rimanevano 22.
Terreno e Funghi
2007 – Iniziai col sotterrare 192 metri cubi di legna tagliata dalle siepi e dalle macchie boscate per fornire nutrimento ai batteri e ai funghi del suolo e, tramite questi, agli altri organismi edafici.
2018 – Incominciai per l’ennesima volta a studiare i metodi per la generazione di nuovo terreno, dalle lasagne multistrato agli HugelKultur.
Piante Annuali e Perenni
2014 – Realizzato il progetto fotovoltaico, dopo l’entusiasmo dei primi anni, ritornai a essere “irrequieto” e iniziai chiedermi perché non avessi mai piantato le piante perenni che tanto amavo studiare, ma mi limitassi ad andarle a fotografare in montagna.
Fu così che iniziai a dedicarmi alle piante alimentari selvatiche, aromatiche, medicinali e ornamentali.
La prima volta ordinai ottomila piantine di cinquantatre specie diverse:
tra le Amaryllidaceae: Allium schoenoprasum (eba cipollina);
tra le Asteraceae: Achillea millefolium, Achillea moschata (erba rotta), Artemisia absinthium, Artemisia genepi, Calendula officinalis, Centaurea cyanus, Chamomilla matricaria, Tanacetum cinerariifolium (Piretro), Tanacetum parthenium, Cynara scolimus, Echinacea Angustifolia, Echinacea purpurea, Helichrysum italicum, Hypericum perforatum, Inula helenium, Silybum marianum, Solidago virgaurea;
tra le Cannabaceae: Humulus lupulus;
tra le Caryophyllaceae: Dianthus caryophyllus, Saponaria officinalis;
tra le Fabaceae: Galega officinalis, Ononis spinosa;
tra le Gentianaceae: Gentiana lutea;
tra le Lamiaceae: Hyssopus officinalis, Lavandula angustifolia, Leonurus cardiaca, Marrubium vulgare, Mentha pulegium, Origanum majorana, Origanum vulgare ssp hirtum, Rosmarinus officinalis, Salvia officinalis, Salvia sclarea, Sideritis syriaca;
tra le Malvaceae: Althea officinalis, Malva sylvestris ssp Mauritania;
tra le Papaveraceae: Eschscholzia californica;
tra le Plantaginaceae: Digitalis purpurea:
tra le Polygonaceae: Rheum palmatum;
tra le Rosaceae: Filipendula ulmaria;
tra le Scrophulariaceae: Verbascum thapsus;
tra le Valerianaceae: Valeriana officinalis.
Si trattava di fare una prova per vedere quali si sarebbero acclimatate senza bisogno della cura continua dell’uomo.
Fu una prova dura per loro e per me; delle 53 specie, 30 sopravvissero, ma solo 23 furono capaci di riprodursi negli anni successivi e sono presenti tutt’ora:
Allium schoenoprasum (erba cipollina), Anthriscus cerefolium, Petroselium crispum, Inula helenium, Silybum marianum, Borago officinalis, Humulus lupulus, Dianthus caryophyllus, Saponaria officinalis, Galega officinalis, Leonurus cardiaca, Marrubium vulgare, Origanum majorana, Origanum vulgare, Rosmarinus officinalis, Salvia officinalis, Althea officinalis, Malva sylvestris ssp Mauritania, Digitalis purpurea, Rheum palmatum, Filipendula ulmaria, Verbascum thapsus, Valeriana officinalis.