La Via Antiga

Azienda Agricola Multifunzionale
Agricoltura Biologica e Permacultura

Ricordiamo il nostro passato

per costruire il nostro futuro

Cronistoria dell’azienda agricola


Riconnettiamoci con la Natura, le Persone e il Territorio.

Azienda Agricola Multifunzionale La Via Antiga

Stagno31 Ottobre 2020
Stagno
31 Ottobre 2020
Cichorium intybus
Cichorium intybus
Sede aziendale
Sede aziendale
Piano terra
Sala da Pranzo al piano terra
Primo Piano
Sala Attività Culturali al primo piano
Borago officinalis7 Settembre 2014
Borago officinalis
7 Settembre 2014

Prima di tutto, facciamo un pò di chiarezza sui nomi!

L’azienda agricola nasce con il nome ditta Azienda Agricola Lanzalunga di Zanin Ciro.

Poi all’attività agricola, nel tempo, si sono aggiunte altre attività e, in particolare le attività di agriturismo e l’attività di fattoria didattica.

Per contraddistinguere le attività connesse all’attività agricola, nel 1997 ho inventato per esse il marchio La Via Antiga.

Da allora:

Lanzalunga è il marchio che contraddistingue i prodotti ottenuti dalle attività agricole di coltivazione e allevamento;
La Via Antiga è il marchio che contraddistingue i servizi di Agriturismo e di Fattoria Didattica.

Perché Lanzalunga e La Via Antiga?

Scelsi Lanzalunga dal nome del canale (Canale di Lanzalunga, l’ansa lunga) che delimita a sud i miei terreni e che tra il VI sec. DC e l’VIII sec DC segnava il confine tra l’Impero Romano d’Oriente e il Regno Longobardo. Oggi quel canale è stato integrato nel Canale Brian.

Scelsi La Via Antiga perché la mia azienda sorge lungo la strada medioevale “L’Antiga”, costruita probabilmente tra il 589 DC e il 639 DC, quale alternativa a un tratto della Via Annia, che in quei tempi doveva essere inagibile per la scarsa manutenzione, in località Palù di Staffolo.

Il nome della località dove è situata l’azienda agricola è Staffolo, che deriva dal Longobardo “staphyl”, che significa linea di confine.

Oggi, il nome ditta è Zanin Ciro tout court, ma il pubblico conosce la mia azienda agricola multifunzionale come La Via Antiga, e, quindi, è con questo nome che la chiamerò da ora in avanti.

Ciro Zanin

Decennio 1995 - 2004

Stagno e Parcheggio1996
Stagno e Parcheggio
1996
Stagno8 Ottobre 2020
Stagno
8 Ottobre 2020
ParcheggioGiugno 1997
Parcheggio
Giugno 1997
Area Parcheggio26 Giugno 2020
Area Parcheggio
26 Giugno 2020
StagnoGiugno 1997
Stagno e Duna
Giugno 1997
Duna lussureggiante18 Maggio 2018
Duna lussureggiante
18 Maggio 2018

Nel 1994 aprii l’Azienda Agricola Lanzalunga di Zanin Ciro.

Quell’anno produssi ortaggi a pieno campo. 

Li vendetti a intermediari commerciali dei mercati ortofrutticoli di Padova e di Treviso.
Realizzai una perdita, non un guadagno.
L’anno successivo, nel 1995, produssi pere.
Anche quell’anno chiusi l’esercizio in perdita, e peggio dell’anno precedente.
Visto che per formazione sono un consulente in direzione aziendale, presi alcune decisioni:

NATURA – rendere accogliente l’azienda agricola per i clienti futuri, ovvero trasformare il deserto agricolo in un paradiso naturale, con stagni, siepi e boschetti;

AGRICOLTURA – differenziare, ovvero cambiare il metodo di produzione agricola da agricoltura convenzionale ad agricoltura biologica; integrare le produzioni vegetali con alcune produzioni animali, iniziando l’allevamento di animali da carne, sia per costruire nel tempo un’azienda biologica a ciclo chiuso, ovvero un’azienda biologica in cui il ciclo terreno, fieno, animali, letame, terreno fosse tutto interno all’azienda, sia per aggiungere la fornitura di carni alla fornitura di ortaggi e frutta da destinare all’attività di ristorazione;

AGRITURISMO – riposizionare strategicamente l’impresa, ovvero cambiare la matrice prodotti/mercati, passare da una produzione di beni, ortaggi e frutta, ceduti a cooperative e intermediari commerciali, a una produzione prevalente di servizi agrituristici, alloggio e ristorazione, ceduti a famiglie, riprogrammando contestualmente la produzione agricola con l’obiettivo di limitarla a rifornire l’attività interna di ristorazione;

Sette anni più tardi, nel 2002, diedi seguito alla creazione della FATTORIA DIDATTICA per ampliare il grado di differenziazione e multifunzionalità dell’azienda agricola e cominciare a comunicare al territorio quanto stavo facendo e ricevere dal territorio il suo feedback.

A fine 1995, cominciai a dar seguito al cambiamento pianificato.

In questo decennio, 1995 – 2004, lavorai sodo e misi le fondamenta per raccogliere frutti nel futuro. Fu durante questo periodo che all’amore per lo studio della chimica unii l’amore per lo studio della biologia.

Col senno di poi, riconosco che fu un periodo di pazzia.

Fu un decennio dorato di ricerca e sviluppo

Producendo biologico, riuscii finalmente a ottenere un prezzo remunerativo per le pere grazie all’incontro con un trasformatore biologico (i Monaci di Lanuvio) e a chiudere i conti economici e ambientali della produzione di pere in attivo.

Inoltre, verso la fine di questo decennio, feci la mia apparizione online.

Nel Settembre 2003, pubblicai online la prima versione del sito www.laviaantiga.com.

Nel Luglio 2004, il sito  si classificò al terzo posto al concorso Bardi Web Awards nella categoria e-Business Services dopo Banca Intesa spa e Multimedia Campus (Università degli Studi di Pavia e Opera Multimedia).

Ebbi una grande soddisfazione e devo ringraziare lo studio grafico a cui mi sono  appoggiato perché sono proprio in gamba. My kudos to Anthes Graphic Design & Communication 👍.

Nel Novembre 2004, www.laviaantiga.com vinse il Premio Speciale delle Regioni, quale sito dell’anno 2004 per la Regione Veneto. 

Decennio 2005 - 2014

Aristolochia clematitis1 Ottobre 2017
Aristolochia clematitis
1 Ottobre 2017
Lychnis chalcedonica10 Giugno 2020
Lychnis chalcedonica
10 Giugno 2020
Phyteuma orbiculare16 Luglio 2019
Phyteuma orbiculare
16 Luglio 2019
Echinacea purpurea25 Giugno 2017
Echinacea purpurea
25 Giugno 2017
Malva sylvestris7 Settembre 2014
Malva sylvestris
7 Settembre 2014
Matricaria chamomilla7 Settembre 2014
Matricaria chamomilla
7 Settembre 2014

Poi, nella seconda metà del primo decennio del ventunesimo secolo, il mio acquirente di pere biologiche chiuse l’attività e io dovetti ritornare alle cooperative. Mi promisero mari e monti.

Ma i mari e i monti li vidi solo in cartolina.

I prezzi medi di liquidazione delle pere biologiche non remuneravano neanche il costo delle operazioni di potatura e raccolta.

Smisi allora di produrre e vendere frutta per il mercato. Da quell’anno in poi, decisi che le mie produzioni sarebbero state solo per i miei animali, per la ristorazione agrituristica e per me.

Estirpai i pereti.

Da allora puntai tutto sui servizi agrituristici, soprattutto la ristorazione, e sulla fattoria didattica, sposando appieno il progetto di multifunzionalità dell’azienda agricola.

Per quanto riguarda la Via della Natura, avendo lavorato a sufficienza sugli strati arborei e arbustivi, cominciai a prendermi cura degli strati erbacei e ipogei.

Decennio 2015 - 2024

Raganella
Raganella
Rana Dalmatina6 Giugno 2012
Rana Dalmatina
6 Giugno 2012
Rospo smeraldino13 Aprile 2013
Rospo smeraldino
13 Aprile 2013
Rospo9 Aprile 2013
Rospo
9 Aprile 2013
Rane in accoppiamento9 Marzo 2013
Rane in accoppiamento
9 Marzo 2013
Triturus carnifex12 Settembre 2014
Triturus carnifex
12 Settembre 2014

Questo decennio è in corso al momento in cui scrivo.

Comunque, posso comunicare con sicurezza che lo dedicherò  all’integrazione tra rete trofica naturale, agricoltura biologica, alimentazione e salute . 

Esiste un forte legame tra Salute, da una parte, e ambiente e tecniche di coltivazione impiegate, dall’altra,  per ottenere i cibi reali (real foods) che produco. 

Vediamo, allora di verificare la forza di questo legame nella mia azienda agricola!

  • Ho creato un ambiente unico nel territorio del Basso Piave, con una rete trofica ricchissima a tutti i livelli, ipogei, epigei ed epifiti (licheni).
  • Per un sentimento di venerazione verso gli ecosistemi, pratico l’agricoltura biologica senza nemmeno l’uso di rame e zolfo, pur ammessi dal regolamento biologico; in natura non servono e non devono servire neanche a me. Nel 2017, ho compiuto vent’anni di certificazione biologica sui terreni che conduco. Ne sono fiero, anche se le mie produzioni sono ridotte. Mi consolo pensando che quello che non posso raccogliere lo raccolgono gli altri organismi viventi (batteri, protisti, funghi, piante, animali invertebrati e vertebrati). Gli animali che allevo non sono certificati biologici, ma non pratico loro alcuna vaccinazione e non somministro loro nessun farmaco, nessun antibiotico, nessun ormone, e nessun integratore. Anche per loro, come per me, solo cibi reali (real foods): erba fresca, fieno (erba essiccata), erba fermentata, paglia di frumento, e, come integrazione, perché i nostri prati non sono neanche lontanamente ricchi di specie erbacee come i prati naturali di un secolo fa, granella intera di mais non OGM e, per gli avicoli, granella intera di mais non OGM e granella intera di frumento. Quindi, niente farine variamente raffinate e addittivate, a cui sono state tolte le sostanze nutrienti più preziose, di solito quelle contenute nell’embrione della pianta, e aggiunte sostanze di sintesi chimica di “rinforzo”.

Ma non basta, e qui è necessaria una deviazione. 

Scusatemi e, se credete che ne valga la pena, continuate a leggermi altrimenti saltate il paragrafo seguente e riprendete al successivo.

Ciro e l'artrite, una malattia autoimmune

A  fine settembre 2014, dopo 10 km di corsa, mi si bloccò il ginocchio destro.

Pensai: “Sarà il menisco!”

Mi sbagliavo, ma l’avrei scoperto in seguito.

Col passare del tempo, iniziai a piegare il ginocchio, dapprima appena appena, poi quasi completamente, anche se mi riusciva doloroso stare piegato sulle ginocchia.

All’equinozio di primavera del 2015, provai di nuovo a correre sulle colline emiliane, ma dolori lancinanti ricominciarono ad attraversarmi la gamba destra all’altezza del ginocchio.

A metà aprile anche il ginocchio sinistro cominciò a dolermi al punto che non riuscivo più a saltare i fossi o a correre.

Mi arresi al dolore. Mi recai dal dottore.

Il medico di famiglia mi disse: “Benvenuto tra gli anziani! Questi sono dolori che ti terrai per tutta la vita. Dall’artrite non si guarisce”.

Se le parole non furono proprio queste, questo fu il senso che mi rimase dentro.

Non poteva essere. Allora avevo “solo” 53 anni e dentro di me mi sentivo ancora come a vent’anni. Niente era cambiato. Non potevo accettare quanto stava accadendomi.

Tornato a casa andai su Amazon.com e ordinai una serie di libri per il mio Kindle scritti da persone che pur avendo l’artrite non si davano per vinti e, a loro modo, l’avevano avuta vinta!

I libri li sceglievo leggendo l’estratto, senza sapere se erano scritti da un’autorità in materia o da un signor nessuno. Per me, l’importante era il racconto della loro esperienza.

Il primo libro che lessi fu Conquering Arthritis, scritto da Barbara D. Allan, pubblicato nel 2011.

E fu una rivelazione.

In pratica lei spiegava che per eliminare il dolore provocato dall’artrite era necessario innanzitutto scegliere con accortezza cosa mangiare e quando mangiare.

Fino ad allora avevo sempre ripetuto (come un asino) il detto di Ippocrate: “Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo”; soprattutto perchè suonava bene 🥴.

Leggendo quel libro quella frase diventò reale.

Fu così che il 27/04/2015 iniziai a cambiare la mia alimentazione, persi quasi 10 kg in 50 giorni, passando da 92 kg a 82 kg, e corsi per la prima volta, dopo quasi 9 mesi (da fine settembre 2014 a metà giugno 2015), per 12 km.

I dolori, pur attenuati, erano sempre presenti e, dopo ogni corsa, duravano per settimane.

Correvo sui dolori delle corse precedenti e ne aggiungevo di nuovi!

Dopo quel libro lessi più di 100 libri di diete, diete intese come regimi nutrizionali, scelte di vita.

Mi sono fatto una piccola cultura!

Mi capitò con la nutrizione (Via della Conoscenza) quello che mi era capitato trenta anni prima con la chimica (1985 – Via della Conoscenza) e vent’anni prima con la biologia (1995 – Via della Conoscenza).

Ad ogni libro scoprivo sempre qualcosa di nuovo e, intanto, sotto sotto, mi rafforzavo in alcune convinzioni.

Prima di tutto il cibo è informazione (Via della Salute), è un segnale, forse il segnale più forte, che il DNA delle nostre cellule riceve ogni giorno, con la conseguente attivazione dei processi del metabolismo cellulare che seguono a cascata la trascrizione dei geni attivati.

A seconda di quando mangiamo, compresi i periodi di digiuno ad acqua, e di cosa mangiamo, il nostro metabolismo cellulare segue alcuni sentieri metabolici piuttosto che altri.

Fu così che scelsi di seguire  la Via della Salute, in ambito nutrizionale, iniziando a:

  • eliminare tutti i cibi “processati” (primo passo); per inciso, mi piace sempre ripetere Michael Pollan, che nel suo libro: Food Rules: An Eater’s Manualha scritto:
    “If it came from a plant, eat it; if it was made in a plant, don’t.”,
    anche se in questa “frase a effetto” il cibo  animale, che per me è fondamentale, non viene menzionato,
  • eliminare tutti gli zuccheri e i loro sostituti naturali e artificiali, quindi anche il miele (secondo passo),
  • eliminare tutti gli oli di semi, oli di semi di lino e di canapa inclusi,  quindi anche tutti i fritti fuori casa, (terzo passo),
  • eliminare tutti i frutti/semi di Poaceae e Fabaceae, tranne al più concedersi di tanto in tanto un piatto di riso, avena o teff, e un piatto di fagioli, lenticchie o piselli (quarto passo),
  • eliminare  il latte intero e scremato e tutti i lattoderivati di tipo low fat (quinto passo), e
  • non ricorrere a integratori alimentari, sostanze nutraceutiche e farmaci che sarebbe come tornare ai cibi processati (sesto passo).

Il giorno 1 Luglio 2017, quindi 26 mesi dal cambiamento di dieta, corsi i 21 km senza patire alcun dolore durante e dopo la corsa.

Il giorno dopo non provavo nessun dolore  e corsi felice come una pasqua altri 9 km.

Oggi sono praticamente pain-free!

Sono di nuovo libero dal dolore e salto su e giù dai tavoli come quando avevo ventanni!

Test di conferma 1 Gennaio 2022 a sessanta anni compiuti!

Dalla presa # 5, spicco il salto del fosso # 41 Gennaio 2022
Dalla presa # 5, spicco il salto del fosso # 4
1 Gennaio 2022
Salto del fosso # 41 Gennaio 2022
Salto del fosso # 4
1 Gennaio 2022
Salto del fosso # 41 Gennaio 2022
Salto del fosso # 4
1 Gennaio 2022
Atterro sulla presa # 41 Gennaio 2022
Atterro sulla presa # 4
1 Gennaio 2022

Vaccinazioni e Malattie Autoimmuni

28/01/2022

Con la dichiarazione della pandemia da SARS-CoV-2, ho cominciato a leggere alcuni libri e articoli di pratica clinica sulle vaccinazioni e sui potenziali effetti secondari delle stesse a carico dei vari sistemi interdipendenti in cui è scomponibile  l’organismo umano.

Uno dei sistemi più colpiti dalle vaccinazioni in generale è il sistema immunitario.

Ho allora notato una correlazione, cosa diversa da un nesso causa – effetto, tra la manifestazione della mia artrite e le vaccinazioni a cui mi sono sottoposto.

A parte tutte le vaccinazioni fatte quando ero piccolo, nel 2013, per recarmi in Perù, erano necessarie le vaccinazioni contro la febbre gialla e il tetano.

Mettiamo bene in evidenza la correlazione:

  • il 19/08/2013 mi sottoponevo alle vaccinazioni: A/Febbre Gialla e DIF – TET;
  • il 08/10/2013 mi sottoponevo a un primo richiamo Antitetanica;
  • il 16/10/2013 partivo per il Perù;
  • il 29/11/2013, dopo aver trascorso 14 gg a bordo dell’oceano Pacifico a fare kite-surf  e 28 gg nella selva amazzonica a curare animali selvatici (tartarughe, scimmie, tapiri, pecari, ocelot, giaguari), tornavo dal Perù;
  • il 04/07/2014 mi sottoponevo a un’altra vaccinazione di richiamo DIF – TET;
  • a fine Settembre 2014, mentre ero a Kos (Grecia), alla fine di una corsa mattutina di 10 km lungo la riva del mare,  mi si bloccava il ginocchio in posizione piegata di pochi gradi, con dolori lancinanti  non appena appoggiavo il piede a terra;
  • a metà Aprile 2015 mi recavo  dal medico di famiglia che mi diagnosticava l’artrite.

Per il 2024 è previsto il richiamo decennale dell’antitetanica.

Sulla scorta di quanto letto in questi due anni in materia di vaccinazioni, penso che non sia il caso

  • né di farmi le vaccinazioni anti Covid-19, malattia che penso di poter superare grazie a un sistema immunitario rinnovato e rafforzato dai digiuni ad acqua da 3 gg a 10 gg effettuati negli ultimi 7 anni, e dal cambio di dieta (vedi paragrafi precedenti);
  • né il richiamo antitetano programmato per il 2024. 

Come direbbe Zaia: “Ragionateci sopra!”

Prossimo Test di conferma a sessantacinque anni.

Il Futuro Prossimo

Cavalli Avelignesi1 Giugno 2010
Cavalli Avelignesi
1 Giugno 2010
Asino Sardo2009
Asino Sardo
2009
Bufalo27 Febbraio 2019
Annutolo
27 Febbraio 2019
Cinghiala in allattamento14 Aprile 2010
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14 Aprile 2010
Capre Saanen e Camosciate18 Febbraio 2007
Capre Saanen e Camosciate
18 Febbraio 2007
Pecore finniche muflonate5 Marzo 2007
Pecore finniche muflonate
5 Marzo 2007

Questa digressione è stata necessaria per far capire quanta importanza oggi attribuisco al cibo.

L’aria che respiro, l’acqua che bevo e il cibo che mangio sono la mia medicina!

L’aria, l’acqua, i miei ortaggi, i miei frutti, le mie carni e, ultimamente, le mie uova, da ora in avanti saranno la mia medicina.

Tanti aggettivi possessivi, ma tutti importanti, perché è importante non solo come le ricette vengono preparate e cucinate ma anche come gli ingredienti che le compongono vengono prodotti in azienda agricola a partire da un embrione di pianta o di animale, e da sole, aria, acqua e suolo.

Tra gli ingredienti non devono rientrare sostanze xenobiotiche come: fertilizzanti di sintesi, diserbanti, antiparassitari, ormoni, coformulanti e additivi vari.

Questi nel lungo periodo sono  veleni per il nostro corpo, il nostro olobionte, la nostra salute.

A voler essere pignoli, sono importanti anche le sostanze  assunte dalla madre dell’embrione, perché esse contribuiranno a definire l’epigenoma delle cellule dell’embrione!

Ecco perché penso che questo decennio lo dedicherò all’integrazione in azienda tra rete trofica naturale, agricoltura biologica, alimentazione e salute.

A un più attento esame, mi sono reso conto che nella vita ho sempre cercato di seguire quattro vie: Natura, Amicizia, Conoscenza e Sostenibilità (aziendale e ambientale).

Dal 2015, avendo iniziato a sentirne il bisogno, ho aggiunto a queste quattro vie una quinta via, la Via della Salute.

In realtà, della Via della Sostenibilità mi mancherebbe da percorrere una delle tre componenti : la componente sociale, a cui ho dato troppo poco peso finora.

Chissà se avrò il tempo e l’occasione di percorrerne almeno un tratto.

 

Cosa desidero fare nel mio futuro prossimo?

Desidero dedicarmi a un progetto che mi frulla in testa dal 2002.

A quel tempo l’avevo messo in piedi  senza ponderare bene i pro e i contro della proposta  di valore che andavo comunicando.

L’avevo chiamato con un acronimo PAAP (Progetto di Alloggio in Appartamenti Pluriennale).

Il risultato non poteva che essere disastroso.

Fu così che, dopo un paio d’anni, scomparve dal mio primo sito, quello glorioso che si era classificato nel 2004 al terzo posto al concorso Bardi Web Awards, nella categoria e-Business Services proprio per il PAAP che costituiva una proposta innovativa. 

Per inciso, oggi quel sito non è più in linea da tempo; del dominio laviaantiga.com non resta nulla, sostituito dal dominio la-via-antiga.com.

Nella vita odierna bisogna rinnovarsi non solo nella realtà fisica ma anche in quella virtuale!

Nel Gennaio 2019 ho iniziato a lavorare alla vecchia idea ripensandola dalle fondamenta

Dalla primavera 2019, lavoro nel tempo libero per mettere in chiaro gli obiettivi e i contenuti del progetto e, corrispondentemente, preparare un sito web dedicato per comunicare la proposta di valore contenuta nel nuovo progetto.

Il lavoro sarà sempre in miglioramento, ma ho già lanciato il sito sui motori di ricerca ed è possibile consultarlo online.

Il nuovo progetto si chiama Progetto Five Ways Farm.

 

 Nel 2019 ho sospeso temporaneamente la ristorazione agrituristica e, nel 2020, l’ho sospesa definitivamente.

Potrò riattivarla un giorno, se lo vorrò.

Tale attività mi richiedeva troppo tempo e mi impediva di portare avanti tanti altri progetti fra cui l’avvio del Progetto Five Ways Farm e del progetto di vendita diretta di carni precotte, uova e ortaggi, il cui target saranno le famiglie di consumatori del territorio capaci di comprendere il valore dell’ambiente aziendale in cui i cibi vengono prodotti, il valore delle tecniche agricole impiegate,  valori tutti integrati nel valore e quindi nei prezzi dei prodotti agricoli offerti.

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“La Via Antiga”, da 25 anni azienda agricola biologica. Ciro Zanin parla ai giovani

Nella Giornata della Terra, in cui promettiamo tutti maggiore impegno per una svolta green ci piace parlare di chi, questo cambiamento, l’ha messo in pratica molti anni fa, 25 per la precisione.

Ci riferiamo all’azienda agricola di Ciro Zanin, meglio conosciuto con il nome del suo agriturismo di Terranostra Campagna Amica “La Via Antiga”, sorto nel 1996 dal rustico dell’azienda di famiglia con alle spalle più di un secolo di storia, situata in località Palù di Staffolo a Torre di Mosto. 

L’approccio che dà Ciro è subito diverso rispetto al passato, rivoluzionario, dal 1997 lascia le coltivazioni convenzionali di cereali e lavora con due obiettivi, da una parte rendere accogliente l’azienda per gli ospiti, con stagni, siepi e boschetti e dall’altra, differenziare i metodi di produzione agricola passando alla coltivazione biologica, integrando le produzioni vegetali con l’allevamento di animali, creando così un ciclo chiuso in cui frutta, ortaggi e carne bastassero a soddisfare le necessità dell’attività di ristorazione avviata a fine anni ’90.

“Nutro un sentimento di venerazione per gli ecosistemi, pratico l’agricoltura biologica senza nemmeno l’uso di rame e zolfo pur ammessi dal regolamento biologico” spiega Ciro Zanin – “Quest’anno compirò venticinque anni di certificazione biologica sui terreni che conduco e anche se gli animali che allevo, avicoli, mufloni e daini, non hanno la stessa certificazione, questi si nutrono di erba fresca, fieno, paglia di frumento e come integrazione, perché i nostri prati non sono neanche lontanamente ricchi di specie erbacee come i prati naturali di un secolo fa, di granella intera di mais non OGM”.

C’è tutto un mondo da scoprire e coltivare, per questo ho deciso di potenziare una delle attività che porto avanti dal 2002, la fattoria didattica”.

Ciro, infatti, dal 2020 ha deciso di sospendere il servizio di ristorazione e pur mantenendo attivo il servizio di alloggio, quest’estate offrirà ai ragazzi dai 14 ai 17 anni, la possibilità  di fare un’esperienza unica in azienda, unendo le sue competenze di agricoltore, conoscenze di business economy e perfetta padronanza dell’inglese derivanti dalla formazione universitaria e dalla sua inesauribile fame di sapere che lo vedono continuamente stimolato ad aggiornarsi. 

“ Mi sono sempre divertito raccontando ai più piccoli in cosa consista il lavoro dell’agricoltore, mostrando loro animali, alberi, frutti, verdure ed erbe spontanee,  ma parlare agli adolescenti offre stimoli impagabili, non solo perché instauro con i giovani un ricco confronto ma soprattutto perché parlando loro di biodiversità, sostenibilità, e importanza del cibo  si può davvero cambiare il mondo!”    

L’agriturismo La Via Antiga ora è circondato da una foresta lussureggiante, dove la biodiversità regna sovrana, nulla di meglio per praticare laboratori teorici e pratici in cui i ragazzi si potranno immergere in settimane verdi, dove il tema della sostenibilità ambientale e di vita non rappresentano solo un’ambizione ma un esempio concreto di vita vissuta.

Agriturismo Italia
Quattro Girasoli

La Via Antiga

Zanin Ciro
Torre di Mosto (VE)

LOCAZIONE TURISTICA
Y0270410001

Prodotti della Terra
Pasto Contadino
Pasto Contadino
Alloggi, prospetto sud10 Marzo 2020
Alloggi
La Via Antiga
Agricoltura Biologica
Earth Care
Earth Care
People Care
People Care
Fair Share
Fair Share
Five Ways Farm
Future Care
Triple Bottom Line
Triple Bottom Line
Settimane Verdi
Sede aziendale
Fattoria Didattica
MarchioTuristicoRegioneVeneto
Terranostra