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Preparazione

Preparatevi il posto dove assumerete la posizione di Savasana.

Coperte, cuscini, bolsters e qualcosa per coprire gli occhi.

Consapevolezza del Corpo

Chiudete gli occhi.

Ascoltate il vostro corpo.

Sentite i punti di appoggio del corpo alla terra.

Lasciate andare i muscoli, a partire dai piedi fino ad arrivare alla testa, alla bocca e agli occhi.

Respiro

Ascoltate il vostro Respiro Naturale.

Ascoltate il via vai dei vostri pensieri. Accettateli uno per uno e poi lasciateli andare.

Ascoltate il silenzio all’interno del vostro corpo.

Viaggio o Rotazione della Coscienza

C’era una volta la dea Yoga Nidra.

Un autunno, Yoga Nidra vide una foglia che si staccava da un albero e che lentamente, con delicatezza, si posava nello spazio al centro tra le vostre sopracciglia.

La Dea si fece piccina piccina.

Poi, agilmente, leggera come una piuma, Yoga Nidra salì sulla foglia, si voltò, e come per magia, e dopo avervi chiesto il permesso, si ritrovò all’interno dello spazio al centro della vostra nuca.

La sede dello stato di Veglia. (Gong della campana tibetana)

E lì si fermò ad osservare il via vai dei vostri pensieri, ad ascoltare il ritmo del vostro respiro naturale, respiro che oscillava ciclicamente come le onde dell’Oceano, dentro e fuori, dentro freddo, fuori tiepido, dentro appena più denso, fuori appena più rarefatto.

Yoga Nidra osservava il ciclo oscillante del Respiro Naturale e ascoltava il Silenzio, senza muoversi, distesa sulla foglia dai caldi colori autunnali.

Poi cominciò a muoversi, passò la bocca, scese lungo la gola e si fermò alla base di essa.

La sede dello stato di sogno. (Gong della campana tibetana)

Proseguì verso la spalla sinistra e da lì lungo il braccio arrivò al gomito, al polso e, lungo il dorso della mano sinistra, salì alla punta del pollice.

E ovunque Yoga Nidra passasse, sentiva i muscoli che si allentavano e il vostro braccio si faceva pesante, preda della forza di gravità.

Passò tra le dita, dall’indice al medio, e quindi all’anulare e infine al mignolo e poi risalì lungo il palmo della mano sinistra verso il polso, il gomito e la spalla sinistra per ritornare alla fossetta al fondo della gola.

Vide la Luna Gialla, era tre quarti scura e un quarto lucente, e la notte era stellata e ogni scorcio le parve bello e ammirevole.

Proseguì verso la spalla destra e da lì lungo il braccio arrivò al gomito, al polso e, lungo il dorso della mano destra, salì alla punta del pollice.

E ovunque Yoga Nidra passasse, sentiva i muscoli che si allentavano e il vostro braccio si faceva pesante, preda della forza di gravità.

Passò tra le dita, dall’indice al medio, e quindi all’anulare e infine al mignolo e poi risalì lungo il palmo della mano destra verso il polso, il gomito e la spalla destra per ritornare alla fossetta al fondo della gola.

Vide la Luna Gialla, era metà scura e metà lucente, e la notte era stellata e ogni scorcio le parve bello e ammirevole.

Proseguì verso lo spazio del cuore.

Sentiva da vicino il pulsare tranquillo e lento del cuore.

La sede dello stato di Sonno Profondo. (Gong della campana tibetana)

Quindi, sempre serena, scese all’ombelico, al centro dell’osso pubico e, senza fermarsi, proseguì verso l’anca sinistra e da lì lungo la coscia arrivò al ginocchio, alla caviglia e, lungo il dorso del piede sinistro, salì alla punta dell’alluce.

E ovunque Yoga Nidra passasse, sentiva i muscoli che si allentavano e la vostra gamba si faceva pesante, catturata della forza di gravità.

Passò tra le dita del piede, dal secondo dito al terzo, e quindi al quarto e al quinto e poi risalì lungo il ventre del piede sinistro verso la caviglia, il ginocchio e la coscia fino all’anca sinistra per ritornare al centro dell’osso pubico, e, senza fermarsi,    proseguì verso l’anca destra e da lì lungo la coscia arrivò al ginocchio, alla caviglia e, lungo il dorso del piede destro, salì alla punta dell’alluce.

E ovunque Yoga Nidra passasse sentiva i muscoli che si allentavano e la vostra gamba si faceva pesante, catturata della forza di gravità.

Passò tra le dita del piede, dal secondo dito al terzo, e quindi al quarto e al quinto e poi risalì lungo il ventre del piede destro verso la caviglia, il ginocchio e la coscia fino all’anca destra per ritornare al centro dell’osso pubico.

(Ricordate? Yoga Nidra si era fatta piccina piccina e quindi anche la sua testa era piccina piccina)

Qui appoggiò la testa al centro dell’osso pubico e sussurrò una parola FERTILITÀ!

Poi risalì verso l’ombelico e si fermò.

Qui appoggiò la testa al centro dell’ombelico e sussurrò una parola ABBONDANZA!

Poi risalì verso il centro dello spazio del Cuore e si fermò.

Qui appoggiò la testa al centro dello spazio del Cuore e sussurrò una parola AMORE!

Poi risalì verso la fossetta al centro del fondo della Gola e si fermò.

Qui appoggiò la testa al centro del fondo della Gola e sussurrò una parola LIBERTÀ!

E fu allora che vide la Luna Gialla, era piena, tutta lucente e sorridente, e la notte era stellata e ogni scorcio le parve bello e ammirevole.

Poi riprese a muoversi, risalì lungo la gola, passò la bocca e si fermò nello spazio dietro il punto dove le sopracciglia si incontrano.

Qui appoggiò la testa al centro dello spazio dietro il punto dove le sopracciglia si incontrano e sussurrò una parola PACE!

Yoga Nidra osservava il ciclo oscillante del Respiro Naturale e ascoltava il Silenzio, senza muoversi, distesa sulla foglia dai caldi colori autunnali.

Cantò la vibrazione primordiale AUM e lasciò che la vibrazione del mantra si spandesse in tutto il vostro corpo per rigenerare e sanare.

(Gong della campana tibetana)

Poi fu il silenzio per alcuni minuti.

(Gong della campana tibetana)

Solo il ritmo ciclico oscillante del respiro.

I respiri sono come le onde dell’oceano.

Come quando inspirate, l’aria entra nelle vostre narici e abbandona il Cielo, così quando si frangono, le onde entrano sulla spiaggia e abbandonano l’Oceano.

Come quando espirate, l’aria lascia le vostre narici e si riunisce al Cielo, così quando si ritirano, le onde lasciano la spiaggia e si riuniscono all’Oceano.

Yoga Nidra osservava il ciclo oscillante del Respiro Naturale e ascoltava il Silenzio, senza muoversi, distesa sulla foglia dai caldi colori autunnali.

Quindi, Yoga Nidra si voltò e, come per magia, e dopo avervi chiesto il permesso, si ritrovò all’esterno della vostra nuca, nello spazio al centro tra le vostre sopracciglia.

La Dea si permise un piccolo sorriso e, colma di gratitudine verso ciascuno di voi, Yoga Nidra lasciò la foglia e, riprese le dimensioni normali, volò verso l’Oceano di Latte a proteggere Vishnu dormiente, disteso sul Serpente dalle molte teste.

(Gong della campana tibetana)

Poi fu il silenzio per alcuni minuti.

(Gong della campana tibetana)

Sensazioni del Corpo

Ascoltate come vi sentite, chiedetevi se sentite suoni, odori, gusti, la sensazione tattile dei vostri vestiti sulla pelle.

Vi sentite riposati nel corpo e nella mente?

Risveglio del Corpo

Quando aprirete gli occhi, forse vi ricorderete con un lieve sorriso le cinque parole pronunciate dalla dea Yoga Nidra:

FERTILITÀ

ABBONDANZA

AMORE

LIBERTÀ

PACE.

Questa pratica di Yoga Nidra è finita.

Ora lentamente muovete le dita dei piedi, le dita delle mani, strusciate la lingua contro il palato, piegate le gambe, portate le braccia dietro la testa …

E, ora, giratevi sul fianco destro, attendete qualche respiro e, quando sarete pronti,  appoggiate la mano sinistra a terra e alzatevi a sedere, sempre con gli occhi chiusi.

Chiudiamo questa pratica con tre AUM.

Namastè (mi inchino davanti a voi)

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