La Via Antiga
Azienda Agricola Multifunzionale
Agricoltura Biologica e Permacultura
La Via della Sostenibilità
Ambientale ed Economico-Finanziaria
Cronistoria delle iniziative agricole
Agricoltura Biologica e Permacultura
Le Piante delle Streghe
1997 – Ottenni la certificazione di produttore biologico.
2017 – Anniversario: 20 anni di certificazione di produttore biologico.
2018 – Corso PDC 72 h introduttivo alla progettazione permaculturale con l’Accademia Italiana di Permacultura, svoltosi in 5 weekends tra Febbraio 2018 e Giugno 2018 presso tre fattorie: Fattoria Rio Selva, Fattoria Il Rosmarino, e Az Agr Pecore Ribelli.
Insegnanti: Saviana Parodi, Fabio Pinzi, Stefano Mattei, Enzo Lanati, Luca Puri.
2019 – Inizio il percorso di apprendimento attivo in Permacultura con l’Accademia Italiana di Permacultura.
2019 – Corso Avanzato di Progettazione in Permacultura (APDC), svoltosi dal 29 Maggio al 2 Giugno a Raune (UD).
Tutor del corso: Anna Bartoli.
2020 – Corso Avanzato di Progettazione in Permacultura (APDC), svoltosi dal 04 all’ 08 Luglio presso Progetto OLTRE, località Coda nel comune di Gosaldo (BL).
Tutor del corso: Anna Bartoli.
2021 – Incontri di Formazione PermaCLIPS. Interpretare le dinamiche di gruppo nelle comunità intenzionali, svolti online nei giorni 20/01, 28/01 e 30/01 del 2021.
Guide: Lucilla Borio – Fondatrice dell’Ecovillaggio Torri Superiore, membro del GEN Council of Elders, e Gloria Gelmi, diplomata in Permacultura e componente della “Ellisse dei tutor” dell’Accademia Italiana di Permacultura,
2021 – Corso Creare Comunità, svolto on line , due giorni alla settimana per 5 settimane dal 08/02/2021 al 15/03/2021.
Insegnanti: Gabriella Oliva, Ermanno Salvini, Simona Straforini, tutti parte del progetto Tempo di Vivere TDV, Ecovillaggio, comunità intenzionale, comune, associazione di promozione sociale APS: e Nicolas Raffieri, consulente del terzo settore.
2021 – Corso Permaculture Teachers’ Trainer Course (PTM Course), svolto in presenza, dal 17/05/2021 al 23/05/2021.
Tutor del corso: Anna Bartoli con Elena Parmiggiani e Lorenzo Costa.
Orti, Frutteti, Serre
1996 – Realizzai un drupaceto (200 piante) di ciliegie, albicocche, pesche bianche, pesche gialle, nettarine, susine europeee e susine giapponesi e un percocheto (180 piante di percoche, varietà Carson).
Già producevo noci e pere.
1997 – Inaugurai una serra idroponica dove coltivavo:
- su cuscini in fibra, Fragole e ortaggi a frutto, come Pomodorini Cherry, Pomodori tipo Cirio, Peperoni, Melanzane e Cetrioli,
- su seminiere in floating system, verdure a foglia verde, come Spinacino, Rucola, Crescione, Lattughino e Radicchietto
La coltivazione fuori suolo continuò finché non aderii alla misura regionale di incentivo all’agricoltura biologica.
L’adesione a questa misura di incentivazione imponeva che tutte le superfici dell’azienda fossero certificate biologiche e, quindi, imponeva l’abbandono delle culture fuori suolo che non possono essere considerate biologiche.
Fu così che dopo pochi anni terminai le produzioni idroponiche.
Il 10 Agosto 2017, un uragano si portò via la copertura della serra e di essa rimase solo lo scheletro.
Oggi è inserita nel programma degli investimenti di ripristino.
2001 – Realizzai sotto i noci due filari di More ( Rubus fruticosus, 100 piante di 4 varietà: Helen, Hull, Chester, Triple Crown) e Lamponi (Rubus idaeus, 100 piante) e lungo un fosso un filare di Ribes (Ribes L.) bianco (25 piante), rosso (50 piante) e nero (50 piante).
I lamponi morirono l’anno successivo, probabilmente perché il terreno è leggermente basico.
Nel 2020 rimanevano tre filari di More (due filari sotto i noci e un filare di oltre 50 piante, ottenute in azienda, trapiantate nella presa # 2), che a Luglio si caricano di frutti neri e gustosi, e poche piante di Ribes bianco, rosso e nero, intervallate da Meli resistenti alla ticchiolatura (ma non alle vespe Crabro), piantati successivamente lungo il lato ovest del fosso # 2.
Nel corso del mese di febbraio 2021, le piante di Ribes sono state spostate dall’argine del fosso # 2 al filare di luppolo presente nella presa # 2.
Allevamenti
1998 – Iniziai l’allevamento dei Bufali.
Durò fino al 2013, arrivando a 15 capi.
I bufali erano guidati da una femmina, ma alla vista a capo c’era Carlos Primero, un maschio nero, forte, fiero, concepito, nato, cresciuto e vissuto per anni in azienda.
Quando diventasti maturo, e non ci volle molto, facevi il giro di tutte le bufale, sia per montarle sia per bere dal capezzolo un pò del loro latte.
Carlos e le sue compagne formavano una tribù unitissima.
Quando entravo nel recinto mi si schieravano tutte intorno a semicerchio e mi osservavano per vedere cosa volevo fare.
Gli sconosciuti non potevano avvicinarsi ai recinti. Le bufale li caricavano subito!
Quando sei diventato troppo grande e potevi cominciare a presentare un rischio per le persone che si prendevano cura di te e delle bufale, ho deciso che era giunto il tempo di inviarti al macello.
A occhio pesavi 800 kg, e non hai deluso la mia stima.
Il giorno in cui sono venuti a prenderti e caricarti sul mezzo per il trasporto di animali vivi, ho dovuto andarmene perché non potevo stare a guardarti.
1998 – Iniziai l’allevamento di Maiali.
Durò fino al 2010.
La volta che introdussi i cinghiali in allevamento, iniziai a incrociare i maiali con i cinghiali e ottenni gli ibridi, quelli che chiamavo i cinghioporci, un nome che ebbe fortuna perché restava in mente ai clienti della ristorazione agrituristica.
2000 – Iniziai l’allevamento di asini, che durò fino al 2011.
2001 – Iniziai l’allevamento di pecore finniche, che durò fino al 2010, arrivando a quasi 100 capi.
In un secondo momento, quando introdussi i mufloni, misi un muflone maschio tra le pecore per incrociarle con del “sangue selvatico”, come direbbero i nostri antenati, e ottenni le muflopecore.
Le muflopecore si possono individuare dal colore: le finniche pure sono bianche, le muflopecore sono colorate!
2003 – Iniziai l’allevamento di capre Saanen e Camosciate delle Alpi, che durò fino al 2010, arrivando a oltre 50 capi.
2004 – Iniziai l’allevamento di Cinghiali italiani.
Durò fino al 2010, arrivando a oltre 50 capi.
Una volta arrivò un wwoofer da Eureka CA che si era laureato in veterinaria.
Gli chiesi se avesse mai castrato i maialini, mi disse di no.
Allora gli proposi di aiutarmi a castrare i cighialetti. Accettò volentieri spiegandomi che aveva studiato come fare ma non aveva mai praticato l’operazione.
Iniziai a catturare e castrare i primi cinghialetti mentre lui mi osservava attento.
Poi gli passai una lametta da barba, che è più affilata dei bisturi usa e getta che vendono in farmacia.
Lui la prese e iniziò a operare, tagliare, aprire, afferrare, girare, tagliare, asportare e disinfettare, mentre io mi dedicavo alla cattura delle piccole pesti.
Per fortuna a sera inoltrata arrivammo a castrare il diciassettesimo e ultimo cinghialetto.
Lui era così contento per l’esperienza che avrebbe continuato per tutta la notte!
Io ero esausto!
2004 – Iniziai l’allevamento di Mufloni.
Con picchi di oltre 50 capi, è ancora in atto.
2004 – Iniziai l’allevamento di Daini.
Con picchi di oltre 50 capi, è ancora in atto.
2004 – Iniziai l’allevamento di Cavalli Avelignesi o Haflinger. Durò fino al 2016.
2012 – Senza più bufali mi sentivo solo. Così, a inizio Maggio, acquistai due vitelli svezzati dal vicino allevamento di mucche da latte e li tenni fino al dicembre 2013.
2013 – La Provincia di Venezia mi regalò alcuni pavoni, che tenni per qualche anno.
2017 – In Maggio iniziai l’allevamento di 22 oche bianche (Anser anser domesticus) pensando alla produzione di uova e, secondariamente, alla riproduzione e alla produzione di carni.
Le oche sono allevate lasciandole libere di girare per l’azienda.
Speravo che il mio cane, Dober, avesse imparato dopo alcune lezioni, a rispettarle e a tenersi a distanza. Ma è stata una speranza di breve durata. Chissà che dopo l’ultimo rimprovero abbia capito la convenienza all’astensione dalla carne di oca!
2020 – Dober non ha capito e sono stato costretto a proteggere le oche chiudendole nei recinti dei daini.
2018 – In Aprile iniziai l’allevamento di anatre corritrici indiane (Indian Running Ducks), grandi mangiatrici di limacce e feconde depositrici di uova.
Purtroppo tutte sterminate, tranne 1, da uno sciacallo argentato o dorato (così mi dicono, io non l’ho mai visto) o da Dober?
2018 – Ricominciai in Aprile l’allevamento di due annutoli, per il mio autoconsumo.
Non andò tutto liscio.
Un annutolo morì poco dopo l’introduzione in azienda. Forse per il cambio dieta?
Passare da una dieta prevalente a granaglie concentrate, a una dieta prevalente di erba fresca in primavera – estate, fieno (erba essiccata) in autunno – inverno, ed erba fermentata, di quando in quando, nel caso di sfalci effettuati in periodi di tempo piovoso, non è un passaggio facile.
Ma questo cambio di dieta è obbligatorio se l’obiettivo è produrre una carne a basso contenuto di acidi grassi omega sei.
Le carni risultanti, non saranno quelle ottenute da animali al pascolo tutto l’anno, ma saranno comunque molto simili a quelle, una via di mezzo tra grain-fed e grass-fed.
2020 – A gennaio inviai al macello il secondo e ultimo bufalo, di 26 mesi, e richiusi l’allevamento dei bufali.
Mulino
2006 – Realizzai un mulino in legno, completo di
trabatto con tarara per la selezione e la pulizia dei semi,
spazzolatrice per la pulizia dei semi,
macina in pietra, completa di disco per la decorticazione dei cereali vestiti, e, infine,
buratto per la selezione delle farine a uso alimentare.
Tale mulino venne usato per la produzione di farine ottenute dalla macinazione di frumenti biologici, aziendali e non, per la successiva preparazione dei diversi tipi di pane, paste e dolci, che erano serviti nella ristorazione a La Via Antiga.
Impianti Fotovoltaici
2009 -:- 2011 – In questi anni mi prese la voglia di realizzare un impianto fotovoltaico.
Dopo innumerevoli studi, progetti, visite a fiere, visite a siti potenziali in Sicilia, nelle Marche, in Friuli Venezia Giulia, richiesta informazioni per le Puglie, tutti tentativi scartati, per un motivo o per l’altro, tra delusioni bancarie e momenti di gioia tecnici, alla fine decisi di costruire sui tetti dei miei fabbricati.
Fu così che nel Novembre 2010 realizzai il mio primo impianto fotovoltaico.
Un sogno realizzato!
Poi, nel 2011 seguirono due altri impianti, uno allacciato alla rete a Luglio, e uno finito a Ottobre.
Quest’ultimo, realizzato sopra la serra ex idroponica, su pali alti otto metri, a inseguimento solare biassiale.
Col senno di poi, fu un capriccio, perché, mentre i primi due impianti fissi ripagarono in quattro o cinque anni l’investimento, questo terzo impianto, seppur con un rendimento di circa il 45% annuo superiore agli altri, per il contributo in conto energia decisamente inferiore, ripagò l’investimento iniziale in nove anni. Tanta tristezza!