Cibi processati. Un pericolo per la nostra salute?

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La filiera agroalimentare è una filiera ad alto rischio per la salute a lungo termine?

Vediamo le ragioni di una eventuale risposta affermativa.

La filiera agroalimentare italiana è una delle filiere agroalimentari meglio regolamentate al mondo.

Comunque sia, tralasciando di occuparci dei rischi di natura fisica e chimica, e focalizzando la nostra attenzione sul rischio biologico, bisogna distinguere tra protezione da malattia acuta (probabilità di eventi di infezione virale, batterica, fungina),  e protezione da malattia cronica.

La nostra filiera, come altrove nel mondo, lascia ampia libertà agli operatori di produrre cibi o alimenti a bassissima densità nutrizionale e altissima densità calorica.

Questi sono i cibi processati, che vanno distinti dai cibi reali o integrali, che comprendono i cibi minimamente processati (per esempio: i vari tagli di carne e i vari organi ottenuti da un manzo: braciola, girello, filetto, fesa, sottofesa, noce, diaframma, cuore, fegato, …), e i cibi non processati (esempi: un corimbo di ciliegie, un cespo di lattuga cappuccina, un uovo d’oca, un’ostrica).

Michael Pollan, nel suo libro: Food Rules: An Eater’s Manual, ha scritto:

“If it came from a plant, eat it; if it was made in a plant, don’t.”

Questa “frase a effetto” mi piace molto ed è quasi perfetta per descrivere cosa siano i cibi non processati, salvo il fatto che non menziona il cibo  animale, che per me è fondamentale, e quindi andrebbe integrata.

 

Raviolacci alle Rape rosse
Raviolacci alle Rape rosse con Ricotta affumicata. Una sorta di Casunziei.

Natura del Rischio Biologico nel lungo periodo

La filiera alle volte segue percorsi molto lunghi, e impiega tecniche che trasformano i cibi da uno stato naturale di alta densità nutrizionale a uno stato artificiale di alta densità calorica.

Inoltre, è sufficiente che

uno solo dei numerosissimi operatori diretti della filiera alimentare commetta un errore, impieghi un materiale o attui un processo lecito, ma non basato sul principio di massima precauzione (es.: l’uso di un prodotto ottenuto da un organismo geneticamente modificato), o compia una frode ovvero un atto comunque doloso, in piena coscienza,

che

l’alimento non sia più una medicina, e si trasformi in una tossina o in un veleno per colui che lo beve o lo mangia.

Cosa può fare ciascuno di noi, a livello individuale, per diminuire tale rischio?

Per diminuire il rischio della filiera, possiamo mettere in atto le seguenti azioni:

Acquistare in esclusiva o in gran prevalenza cibi reali, che sono i cibi non processati e i cibi minimamente processati, e acquistare tramite catena corta o a km Zero.

Questo vuol dire:

  1. Acquistare cibi reali presso gli operatori iniziali, per esempio, ortaggi, frutta, carni e uova, direttamente dall’azienda agricola, il pescato direttamente “sottobarca” o dallo spaccio del pescatore, o nei Farmer’s Markets.
  2. Acquistare cibi reali (quindi, per esempio, non biscotti e merendine, anche se a marchio bio: questi sono cibi processati bio!), certificati biologici, presso gli intermediari commerciali.

Ricordate sempre il Principio che “più un organismo  vivente è allontanato dallo stato naturale, più il cibo ottenuto da quell’organismo perde densità nutrizionale”.

In altre parole, la densità nutrizionale diminuisce

  • in funzione del tipo e all’aumentare dell’impiego dei prodotti sintetici (fertilizzanti, erbicidi, antiparassitari, coformulanti, conservanti e tutte le altre sostanze xenobiotiche) nella produzione agricola e, a seguire, nelle trasformazioni successive artigianali e industriali, 
  • in funzione del tipo e all’aumentare dei processi di lavorazione a cui l’organismo (batterio, alga, pianta, fungo, animale) è sottoposto, e
  • all’aumentare dell’intervallo di tempo trascorso tra la raccolta o la cattura e la somministrazione nel piatto.

Noi non ci siamo evoluti mangiando cibi processati, sostanze xenobiotiche, integratori, prodotti nutraceutici e farmaci (alla fine dei conti, queste ultime tre classi di sostanze sono dei sottotipi della classe più generale dei cibi processati, anche se ad apporto calorico basso o nullo, perché interferiscono negativamente con i nostri cinque sistemi di autodifesa, di cui uno è il sistema immunitario), bensì mangiando cibi reali.

Se teniamo alla nostra salute di lungo periodo, per affrontare una vecchiaia senza dolori e libera da malattie cronico-degenerative, dobbiamo mangiare cibi reali (real foods)!

Per chi volesse anche solo toccare in superficie il tema delle pressioni politiche in favore dei cibi processati, esercitate anche a dispetto delle evidenze scientifiche, consiglio vivamente di guardare questo video di Nina Teicholz.

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