Martedì 31 Maggio, alle 14:00, parto da casa.
Destinazione Proceno (VT) Lazio.
Un paesino mai sentito nominare sui colli laziali.
Prendo l’autostrada a Cessalto (TV) ed esco a Impruneta (FI). Quindi, proseguo lungo la superstrada per Siena ed esco ad Acquapendente.
Da lì, per stradine interne tortuose, dopo 5h e 45min arrivo a casa di Kirti.
Trovo anche Alberto.
Ci abbracciamo.
Li prego di fare una passeggiata perché ho le gambe stanche di stare ferme in posizione seduta.
Subito comincio a vedere piante erbacee interessanti:
Matricaria chamomilla (Asteraceae, Asterales; Terofita scaposa),
Centaurea Cyanus (Asteraceae, Asterales; Terofita scaposa),
Silybum marianum (Asteraceae, Asterales; Emicriptofita bienne),
Conium maculatum (Apiaceae, Apiales; Emicriptofita bienne, Emicriptofita scaposa)
Campanula rapunculus (Campanulaceae, Asterales; Emicriptofita bienne)
Lamium maculatum (Lamiaceae, Lamiales; Emicriptofita scaposa)
Vicia villosa (Fabaceae, Fabales; Emicriptofita bienne, Emicriptofita scaposa)
Blitum bonus-henricus (Amaranthaceae, Caryophyllales; Emicriptofita scaposa, Terofita scaposa)
La sera, ceniamo insieme, parliamo fino a tardi e ci salutiamo, perché il giorno dopo mi sarei alzato presto.
Andai a letto e dormii profondamente fino alle 5.
Quando mi svegliai, mi alzai, feci una doccia e senza far rumore uscii di casa e mi portai alla macchina.
La mattina era avvolta in una nebbia pesante.
Partii. Destinazione Gerano.
Ogni poco dovevo azionare i tergicristalli perché la nebbia si appiccicava al vetro e non vedevo più nulla. Dovevo fare attenzione e andare piano. Era quella stessa nebbia che si appiccicava alle piante e scendeva giù, lungo lo stelo, per poi bagnare il terreno e le radici. Una sorsata d’acqua anche in un periodo di assenza di piogge.
Raggiunsi Orvieto, presi l’autostrada e uscii verso Tivoli per continuare verso oriente a destinazione: una azienda agricola sui colli di Gerano.
Arrivai verso le 7:30. Fui accolto da Eugenio come un amico.
Poi incontrai Katie che era già in piena attività a seguire Adriano e Leonardo, i figli.
Scaricai la tenda, la montai e ci misi dentro le mie cose.
Via via arrivarono tutte le altre persone.
Alle 10 abbondanti eravamo riuniti per ascoltare cosa avremmo fatto di lì a poco e nei prossimi giorni.
C’erano: Chiara (arch), Chiara (ing), Silvia, Giuseppe, Eugenio, Danilo e Stefano. Da ultimi, con calma, arrivarono Matteo e Francesco che erano già arrivati la sera prima. Poi il giorno dopo, se non ricordo male, arrivò Michele.
Eravamo una squadra di 11 pp + Katie, Leo e Adriano, con cui avrei passato 5 giorni indimenticabili per costruire la biopiscina.
Noi eravamo di aiuto all’impresa che faceva il lavoro più tecnico e pesante: Enzo, Antonino, Domenico e Luigi.
Col tempo si aggiunsero anche Giulia, Giorgia, Ambra e Tommaso.
Sabato sera festa tutti insieme con il nostro fantastico “artista di strada” Manuel da Monteluponi, un nome di luogo che mi riporta alla mente un tempo passato quando l’uomo entrava nei boschi con venerazione, cautela e un sano brivido di paura.
Le foto commentano le fasi del nostro lavoro e dei giorni passati assieme.
Grazie a tutti.